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La Torre Sabauda, Museo D'Arte Contemporanea e Faro

Via Bally, Calasetta
09011
Descrizione Breve: La Torre Sabauda a Calasetta

 

La Torre Sabauda risale al 1756, originariamente fu eretta per garantire protezione dagli attacchi provenienti dal mare. Ubicata nella parte più alta del paese con sotto lo splendido scenario della baia sottostante è oggi utilizzata per attività culturali. Al  piano terra possiamo ammirare una raccolta archeologica, donazione della Fam. Armeni , ricca di reperti fenicio-punici di notevole rilievo, posizionati sotto la pavimentazione in vetro; al piano primo si alternano esposizioni d’arte temporanee di pittura o scultura, e per finire la terrazza da cui si può ammirare l’intero paese e lo splendido mare che lo circonda.

 

Museo d’Arte Contemporanea:

Inaugurato l’11 Novembre del 2000, contiene la collezione “Leinardi” che consiste in 120 opere di cento artisti europei e che riguarda in particolare la produzione degli anni che vanno dal 1960 al 1980. Il Museo ospita due direzioni di ricerca: una che riguarda l’arte concreta e l’altra l’arte astratta. Il Museo persegue l’intenzione di ospitare nella sua collezione le opere di artisti italiani e stranieri il cui contributo è stato determinato per l’evolversi della ricerca artistica in senso progressista.

 

Il civico Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta raccoglie ed espone in maniera permanente, la collezione Leinardi.
Questa collezione si divide in due paarti: una riguarda l’arte concreta e l’altra astratta. La collezione conta di circa 106 opere di 100 artisti europei suddivisa nelle due grandi sale. Vi è poi una sala, cosiddetta ovale, dove si espongono le mostre temporanee. La sala che riguarda l’arte astratta riguarda un periodo storico che annovera le opere di artisti specialmente attivi negli anni 1960 e 1970. Tra questi figurano nomi importanti della ricerca d’avanguardia come Tal Coat, Achille Pace, Mauro Manca, Giulio Turcato, Hsiao Chin, Mario Tozzi, Antonino Virduzzo, Charles Piquoit, ecc....L’arte astratta qui rappresentata appartiene a quella particolare tendenza che nel dopo guerra si è espressa derivando la sua radice dal desiderio di andare oltre la figurazione naturalistica. Ciò vuol dire che partendo da una realtà oggettiva, l’artista cerca di astrarre questa realtà fino a farla diventare un’altra icona che ricorda la partenza dell’indagine; alla fine dell’operazione il risultato è
completamente diverso ma ricorda nei modi e soprattutto nei colori la partenza da cui si è evoluto il soggetto. L’esposizione delle opere che si trovano nella prima sala, attigua alla porta di ingresso, annovera la collezione più cospicua ed è dedicata all’arte “CONCRETA”. Vi figurano artisti come Caporossi, Seuphor, B. Lazzari, C. Baddaiali, P. D’Orazio, P. Morrison, L. Fontana, A. Nemours, A. Soldati, ect. L’arte concreta, trova la sua giustificazione nel pensiero concertista. Se l’artista vuole dare vita ad una idea, questa prende la forma di un’icona che non abbia nulla a che vedere con la rappresentazione naturale; a questo scopo l’artista, per non suggerire eventuali parentele con la descrizione letteraria di una vicenda, usa delle forme anonime che si rifanno alla geometria. Un quadrato non sarà importante per sua natura ma assolverà il compito di trasmettere arte, nel modo in cui è situato in un contesto spaziale. La superficie sulla quale sottende l’icona dell’arte concreta, diventa il campo delle emozioni e dell’invenzione pura. Nessun riferimento alla natura o al racconto letterario in genere. Il colore viene inteso come mezzo e non come fine. La corrente dell’arte Concreta rappresenta anche numericamente la maggiore
consistenza della Collezione Leinardi.

 

 

Located in: Archeologia