La necropoli di Is Loccis Santus fu in uso per molti secoli, almeno fino agli inizi del II millennio a.C., prima di essere abbandonata. Uno degli aspetti più interessanti di questo sito è costituito dalla forma delle grotticelle: alcune di esse, infatti, presentano una planimetria che ricorda un fiore con i petali, caratteristica del Sulcis, che non si trova in nessuna altra parte della Sardegna. Si distinguono, in oltre, la terza tomba sulla destra a partire dall’ingresso dell’area, caratterizzata da un’architettura particolarmente accurata e importante, con sviluppo planimetrico longitudinale e dromos di accesso, e la tomba IV, collocata nella parte più alta della necropoli, co planimetria simile alla precedente e un corridoio di accesso pavimentato in piccoli ciottoli. Presso questa sepoltura si individua anche un menhir abbattuto; numerosi altri si trovano ancora nelle aree circostanti il sito. Sull’altura retrostante la necropoli si conserva un piccolo nuraghe monotorre, in parte crollato. Ma la bellezza di questo sito archeologico non è solo legata alle tracce delle civiltà antiche. Sulla sommità della collina, infatti, si conservano alcune postazioni antiaeree della Seconda Guerra Mondiale, non visitabili. Infine , si può osservare da quest’area uno tra i più bei panorami del Sulcis, con vista sull’isola e sulla laguna di Sant’Antioco verso ovest, sull’isola di San Pietro a nord e sul Golfo Palmas fino a Capo Teulada a sud.