Tra le costruzioni della prima fase dell’architettura romanica in Sardegna si annovera la chiesetta di Santa Maria di Palmas. La costruzione dell’edificio si suole ricondurre ai primi decenni dell’XI secolo, probabilmente al primo ventennio. Secondo alcuni studiosi la chiesa sarebbe stata donata ai monaci Vittorini di Marsiglia, ma non tutti sono concordi. Realizzato in conci calcarei e trachitici, l’edificio è costituito da un’aula mono navata, con l’abside rivolta a nord-ovest e impostata su un basso zoccolo. Il fianco settentrionale è scandito da larghe paraste d’angolo, mentre tre semicolonne, suddividono l’abside in specchi asimmetrici, dove si trovano due monofore oggi tamponate; la base della semicolonna sinistra, a differenza del resto dell’edificio, è in tufo verdognolo. La facciata a capanna, molto semplice, è conservata nella sua fase romanica fino a circa due terzi dell’altezza, mentre la parte soprastante con il campanile a vela è da ascrivere a un rimaneggiamento del XVIII secolo, così come i filari superiori dei muri perimetrali. A causa delle condizioni precarie della struttura, l’interno non è purtroppo visitabile, ma una mostra fotografica permetterà ai visitatori di cogliere gli aspetti più caratteristici del monumento.