La chiesa di Santa Marta, con molta probabilità fù edificata nel secolo XI dai monaci benedettini e rappresenta un bell'esempio del primo romanico in Sardegna. Si hanno le prime testimonianze già nel 1068, grazie ad alcuni scritti. La chiesa si trova immersa nelle campagne vicino a Villarios a pochi chilometri da Giba. Una leggenda popolare molto affascinante narra che la chiesa venne fatta costruire da un capitano di bastimento scampato ad un naufragio, sull'imbarcazione il capitano aveva un'icona della Santa e a lei invocò di scampare alla morte, facendo voto di erigerle una chiesa dove avesse toccato terra.
La chiesa si erge ad aula semplice in trachite locale, orientata ad est-ovest. Particolare della facciata è un insieme scultoreo costituito dalla cornice in trachite rossa della lunetta, sotto la quale è apposta una formella con un' incisione, che pare essere il simbolo benedettino e sotto la formella una protome antropomorfa. Il portale della facciata, caratterizzato da una cornice di conci trachitici, è adornato da due capitelli con doppia figura antropomorfa. La facciata, molto semplice con la parte terminale piatta, è sormontata da un bel campanile a vela in pietra viva, che ben contrasta con l'intonaco bianco. Il portale d'ingresso costituisce l'unica apertura dell'edificio, ad eccezione di una lunetta circolare nella parte superiore della facciata.