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Descrizione del Paese, Narcao

Narcao è un comune di circa 4.000 abitanti della provincia di Carbonia-Iglesias, nella regione del Sulcis. L'estensione del territorio comunale, comprende numerose frazioni, le più grandi contano circa 1.000 abitanti. Il territorio di Narcao è posizionato nel cuore di un antico bacino geologico dell'età terziaria ricco di lipariti e trachiti. Il suo territori è prevalentemente collinoso con rilievi di modeste dimensioni. Tra i rilievi più elevati domina il Monte Narcao, la cui "vetta" piana, denominata "Sa Pranedda" (la piccola pianura), si può raggiungere attraverso un sentiero in buone condizioni che porta in cima alla collina dove e stata eretta una grande croce visibile da diversi chilometri, ai suoi piedi vi è un altare e una statua rappresentante la Madonna, da anni diversi fedeli, periodicamente onorano questo luogo attraverso una processione che parte dalla chiesa del paese e con la celebrazione di una messa. (La visita di questo luogo è stata inserita negli itinerari religiosi dei “Cammini di Santu Jaccu”). I fiumi locali sono il rio Mannu e il suo affluente rio Canneddu. Il clima è quello mediterraneo, la vegetazione è la tipica della macchia mediterranea (arbusti come il lentischio, il corbezzolo, il cisto, il mirto ecc.). Il Microclima particolare della frazione di Terraseo un piccolo centro di circa 500 abitanti posizionato nella parte più alta del territorio del comune di Narcao (circa 320 slm), ha permesso che si portasse avanti per secoli la coltivazione di una varietà di fagiolo rarissima, oggi denominato Il fagiolo bianco di Terraseo. Dal 2013 è diventato ufficialmente un prodotto tradizionale, accreditato presso il MIPAAF. La Sardegna sale così a 181 prodotti tradizionali, dalle paste al pane, dai dolci ai formaggi. Di origine messicana, arrivato con intermediazione degli Spagnoli in Sardegna, è stato coltivato sin dal Settecento sull’Isola. Questa coltivazione particolare di fagiolo si distingue da altre simili, coltivate in Sardegna, a causa del microclima di Terratzu, zona orticola del Comune di Narcao, in frazione Terraseo. Il microclima, la feracità del suolo e la ricchezza d’acqua di Terratzu rendono i legumi coltivati nel sito particolari, unici.  Questa coltivazione è portata avanti con caparbietà dagli anziani, che ricordano ancora quando i loro nonni chiamavano “fagioli dell’India” questi deliziosi fagioli ovali e candidi, confondendo, com’era caratteristica dei tempi, le Americhe, chiamate Indie occidentali, da cui provengono, con quelle orientali, già note dall’età classica in Europa.   Il fagiolo bianco di Terraseo è apprezzato per le sue qualità organolettiche, le alte rese e la tenuta in cottura, gradito anche ai paesi vicini sino agli anni ’60 del XX secolo, sino a quando nell’alimentazione tradizionale i legumi erano stimati e consumati al posto della carne. Oggi i consumatori lo stanno riscoprendo grazie all’azione congiunta del Comune di Narcao, delle agenzie regionali Agris e Laore: i legumi sono salutari, hanno un’elevata quantità di proteine ma non presentano le controindicazioni di certe carni, specie rosse. Rispetto ai costi ambientali dell’allevamento bovino, l’impronta ecologica di un vegetariano sappiamo essere più contenuta, ecco perché i legumi vengono incontro alle esigenze dei vegani e vegetariani, sempre più numerosi.   Oggi il fagiolo bianco di Terraseo è utilizzato nella cucina sarda popolare soprattutto insieme alle paste fresche sulcitane, come fregula, malloreddus e spizzu e ghetta (it. taglia e getta). Una bontà da riscoprire e accompagnare con paste asciutte, o in brodo, insaporito dall’immancabile pomodoro secco e dal finocchietto selvatico.    

 

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